Comunicazioni agli iscritti
Azioni a tutela della professione
Gli Iscritti si fanno spesso parte diligente nel segnalare al Consiglio iniziative, talvolta assai disinvolte, miranti ad erodere il ruolo di esclusiva riservato alla nostra professione,
sollecitando iniziative da parte del Consiglio, anche di natura giudiziale.
Il tema non è purtroppo nuovo ed è pressoché da sempre al centro dell’attenzione del Consiglio. Oltre a promuovere proprie iniziative giudiziali, nel corso degli anni il Consiglio ha avuto modo di collaborare ad attività di polizia giudiziaria dirette contro soggetti sospettati di svolgere, in aggiunta ad altre attività di natura illecita, anche attività di concorrenza nei confronti degli Iscritti. Vari fattori hanno portato tali iniziative ad approdare ad esiti modesti, ai quali – per evidenti motivi di opportunità – si è preferito non dare pubblicità. Fra tali fattori assume particolare rilievo l’ambito assai ristretto dell’esclusiva riservata agli Iscritti; ambito limitato, ai sensi dell’Art. 201 CPI, alla sola rappresentanza per conto dei terzi (cui non è peraltro imposto l’obbligo di farsi rappresentare), con una facoltà esercitabile anche dagli avvocati a sensi del comma 6 dello stesso Art. 201 CPI.
In questo quadro generale, che lascia spazio ad iniziative di aggiramento del margine di esclusiva, un ruolo non secondario è giocato dall’atteggiamento, ormai prevalente a livello di UE, orientato a promuovere la prestazione di servizi in regime di libera (e spesso incontrollata) concorrenza. Il tutto identificando nelle professioni protette istituzioni arcaiche arroccate nella difesa di non meglio identificati privilegi corporativi e non già – in linea con la visione più moderna, prevalente nei Paesi extraeuropei che conservano e/o promuovono una ben diversa vocazione allo sviluppo economico – strumenti miranti a garantire all’impresa di potersi avvalere di lavoro di consulenza qualificato. Non va poi sottaciuto il fatto che i costi associati alle iniziative giudiziali possono essere rilevanti, considerata l’esigenza di avviare azioni contro singoli soggetti operanti in zone diverse del Paese, talvolta con sedi estere cui corrispondono insediamenti nazionali dal carattere evanescente.
Questi dati hanno condotto il Consiglio, ed in particolare il Gruppo Valorizzazione, a dare preminenza alle attività miranti a far conoscere ed a valorizzare il ruolo della professione, a beneficio di tutti gli Iscritti, rispetto alle azioni di difesa dell’esclusiva, dall’esito incerto ed inevitabilmente votate ad affrontare situazioni locali. Queste azioni non saranno naturalmente abbandonate, cercando tuttavia di studiare – con costante attenzione ai costi - la possibilità di dare alle stesse un carattere più mirato, ad es. in funzione di atti di concorrenza sleale contro singoli gruppi di Iscritti o di vere e proprie circostanze fraudolente messe in atto ai danni dei clienti.